«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio, 3
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura. 6
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore. 9
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ’
mortali,
se’ di speranza fontana vivace. 12
Donna, se’ tanto grande e tanto
vali,
che qual vuol grazia e a te non
ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ ali.
15
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre. 18
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
21
(Dante Alighieri, Divina commedia,
Paradiso, XXXIII Canto)
Oggi vi propongo la parafrasi a modo
mio di una delle più belle preghiere mariane che mi sia mai capitato
di leggere, uscita dalla penna del poeta italiano per eccellenza,
Dante Alighieri.
Siamo nell'ultimo canto del Paradiso. A
Dante rimane il più importante passo da fare al termine del suo
lungo e straordinario viaggio: vedere Dio.
Per questo motivo San Bernardo
intercede presso la Madonna affinché permetta al poeta di completare
il suo percorso, e inizia il suo discorso con questa preghiera.
Maria, tu sei vergine e madre, contieni
in te la semplicità, l'attesa, la trepidazione di una vergine e la
pienezza, la tenerezza, la comprensione di una madre.
Sei figlia del tuo figlio, cioè sei
rinata a nuova vita da colui che hai fatto nascere, ti sei lasciata
guidare diventando discepola di colui che, bambino, avevi guidato.
Sei un riferimento solido e stabile di
consiglio ossia hai la capacità di sciogliere le nebbie del
disorientamento e dell'indecisione in coloro che si rivolgono a te
orientando le loro vite verso la vera realizzazione.
La tua umanità così semplice e piena
ha fatto sì che Dio, che ha creato l'uomo, si innamorasse a tal
punto della sua creatura da voler diventare uomo incarnato tramite
te.
L'amore ha fatto del tuo ventre un nido
caldo dove la vita è potuta germogliare, bella come un fiore.
In cielo noi beati (sta parlando San
Bernardo) ti vediamo in tutta la tua bellezza d'amore pieno, in terra
i mortali ti sperimentano come una fontana di speranza, come quella
che c'è sulla piazza del paese dalla quale l'acqua zampilla vivace,
che ti vien voglia di giocarci e che solo a vederla ti mette
allegria.
Si dice volare sulle ali della
speranza, ma se non ci rivolgiamo a te la nostra speranza non ha ali
e rimane a terra, non può volare.
Il tuo amore è così premuroso ed
attento che non aspetti che ti domandiamo aiuto, conforto, ma precedi
spontaneamente le nostre richieste mille e mille volte, perché...
spesso non sappiamo nemmeno esprimere i desideri più profondi che
portiamo nel cuore... non li conosciamo.
Tutto quanto di più bello e di più
buono esiste negli uomini e nelle donne, come capacità di
comprensione, di condivisione della sofferenza e della gioia, di cuore grande e
aperto agli altri, tutto questo è raccolto in te.
***
Che immagine viva, bella, appassionata
della Madonna, lontana anni luce da quella dolente di certi santini
che, vedendoli, ti viene da pensare... ma che disgrazia per Maria
aver incontrato Dio... speriamo che non succeda a me!
Maria facci sempre sperimentare quanto
sia meraviglioso incontrare Dio nella nostra vita, e non permetterci
di rovinare, con le nostre paure e il nostro cuore “stretto”, la
tua immagine e quella di tuo Figlio.