martedì 17 aprile 2012

Vento


Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».3Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio».
4Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».5Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.6Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. 8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gv 3,1-7

Questo brano del Vangelo di Giovanni che stiamo leggendo in questi giorni pasquali mi ha fatto pensare all'intenso desiderio di novità che sento nell'aria in questo nostro tempo.

Stiamo vivendo la fine di un'era caratterizzata dal dominio assoluto del mercato che ha finito per stritolare nei suoi ingranaggi fette sempre maggiori di popolazione, togliendo linfa vitale all'economia reale e allo stato sociale.

Fino a qualche tempo fa, ed ancora oggi per molti, sembrava una strada a senso unico senza nessuna possibilità di discostarsi da uno schema obbligato.
Ho accostato questo atteggiamento alla figura di Nicodemo e alla sua “vecchiaia” di spirito oltre che di fisico, che lo ha rinchiuso nella paura (esce di notte per non essere visto) ma che non è riuscita a spegnere completamente la sua sete di novità che intravede realizzata in Gesù.
Sente, quindi, il bisogno di sapere di più di quel giovane Rabbi, di incontrarlo e di sentirlo parlare. Ma quando Gesù gli propone di rinascere, Nicodemo non capisce, non accetta che da vecchi si possa avere l'opportunità di cambiare, di rinnovarsi.
Gesù gli prospetta la via dello Spirito che senti soffiare ma non sai dove viene né dove va.

Questa immagine mi ha richiamato alla mente i segnali del cambiamento che si sentono già nell'aria anche se -ancora- non sappiamo bene dove questo cambiamento ci porterà.

Sentiamo, però, che non è più tempo di cose vecchie, non è più tempo di nascondersi nella notte. Ora è tempo di rinascere, di cercare strade nuove, di osare, di volare alto imitando lo Spirito.




martedì 3 aprile 2012

Presunzioni e pregiudizi


36Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». 37Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». 38Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte. Gv 13, 36-38
 
Eccoci nella Settimana Santa dove siamo invitati a guardare Gesù che arriva a esprimere l’amore di Dio per l’uomo fino a morirne.

Avvicinarci a questa fonte di luce, rende più chiaro a noi stessi chi siamo. A volte dobbiamo incontrare la sofferenza per capire fino a che punto sappiamo amare, se la nostra pianta ha radici salde oppure si secca al primo sole.

Pietro parla con generosità, entusiasmo e… presunzione! Lui presume di poter dare la vita e così sarà, ma dovrà fare ancora molta strada nella fede imparando ad amare dal Signore Risorto.

Se vediamo la vita di Pietro capiamo che il Signore lo ha invitato sempre a lasciare indietro presunzioni e preguidizi per aprirsi sempre di più agli altri e allo Spirito Santo, Spirito d’Amore che soffia dove vuole, e non dove vorremmo noi!

8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». (Gv 3,8)
Emblematico è l’episodio di Cornelio, pagano, straniero, nemico! Secondo i parametri del buon ebreo uomo assolutamente indegno a diventare discepolo del Signore Gesù. Pietro, però, dovrà arrendersi alla fiamma dello Spirito che battezzerà Cornelio e la sia famiglia prima che lo riesca a fare lui! Pietro così si giustificherà rispetto alla comunità di Gerusalemme… come a spiegare che lo Spirito lo ha costretto ad andare oltre le sue convinzioni e le sue credenze!


25Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. 26Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!». 27Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone 28e disse loro: «Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. 29Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare». 30Cornelio allora rispose: «Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste 31e mi disse: «Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue elemosine. 32Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare». 33Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato».
34Pietro allora prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 35ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 36Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
44Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. 45E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; 46li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: 47«Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». 48E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni. (Atti 10,25-46)

L’augurio, allora, per questa Settimana Santa e per questa Pasqua è che l’incontro con Gesù Cristo Signore ci permetta di conoscere noi stessi fino in fondo e, come per Pietro, ci insegni a correre gioiosi sulla strada dell’amore, lasciando dietro di noi i pesi inutili dell’orgoglio, del pregiudizio e della presunzione.

Buona Pasqua a tutti!