domenica 27 maggio 2012

Pentecoste



Ieri, una giornata ventosa ha annunciato la festa di Pentecoste.

Mai come ora abbiamo bisogno che lo Spirito Santo venga veramente nelle nostre vite e nelle nostre società.

Lo Spirito Santo non si vede ma si vedono i suoi frutti che, come San Paolo ci ricorda, sono amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; (Gal 5,22)

Belle sono anche le invocazioni allo Spirito Santo contenute nella sequenza:

lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina;
piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

A volte mi chiedo se credo veramente e fino in fondo che lo Spirito Santo sia forza capace di tanto cambiamento!
Mi rendo conto.. che no! Spesso di fronte a situazioni difficili, cristallizzate, dove sono in gioco mentalità radicate, interessi egoistici, o poteri così forti da apparire invincibili non credo che lo Spirito possa scardinare lo status quo.

Poi mi ricordo che solo un peccato Gesù ha dichiarato imperdonabile: quello contro lo Spirito Santo

Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. (Lc 12,10)

E allora mi viene necessariamente da rilanciare la fiducia chiedendo allo Spirito Santo di scendere ancora una volta a colmare quello che manca alla mia fede.

Perché non può che essere così! Perché sentiamo nelle fibre nel nostro essere che è per l'amore e l'armonia che siamo stati creati.
Non può che essere così. Anche contro tutte le apparenze...

domenica 20 maggio 2012

Terremoto


Il periodo corrispondente al 12 Giorno e alla 12 Notte della 9 Onda (8 aprile-13 maggio 2012) riguarderà invece la preparazione a questa svolta verso la Verità, quindi potrà essere un periodo di crisi, intesa come facoltà di scelta (prese di posizione contrarie all’Unità da parte di coloro che la temono per via della paura della perdita del potere accumulato nel tempo, e questo a tutti i livelli). Il controllo sta perdendo colpi, perché il grande controllore, la mente, sta cedendo dentro ognuno di noi. È il passaggio dal Subconscio (condizionamenti) alla Coscienza Collettiva (Libertà). Ciò ha un costo, il non pensarci limitati, ovvero unicamente macchine materiali. In effetti siamo macchine biologiche, raffinatissime (causa efficiente), ma allo stesso tempo deriviamo da un'Intelligenza Universale (causa finale).

Questo brano è tratto da un post contenuto nel blog di Marco Fardin, un Naturopata esperto di calendari Maya.

Mi ci sono imbattuta stamane, dopo un nottata agitata dal terremoto che ha investito l'Italia del Nord, che sarebbe avvenuto in un giorno, il 20 maggio 2012, considerato significativo secondo -appunto- il calendario Maya.

Mi ha fatto riflettere il concetto di Coscienza Collettiva che crea -o meglio è- libertà e che, secondo questa visione, starebbe maturando velocemente negli uomini di tutta la terra.

Ho accostato questa Coscienza Collettiva alla seconda lettura di oggi - festa dell'Ascensione- nella quale San Paolo parla dell'insieme dei cristiani che, nella diversità, formano il Corpo di Cristo.

1 Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, 2con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, 3avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8Per questo è detto:
Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini.
9Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
11Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri,12per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. (Efesini 4,1-13)

Potremmo dire che il Corpo di Cristo è la coscienza collettiva, o meglio il vissuto cosciente di piena umanità: quella che ci ha insegnato con la sua vita Cristo; una umanità così piena da poter essere vissuta in tutta la sua ricchezza solo insieme agli altri.

Nelle sue riflessioni Marco Fardin afferma che comunque stiamo andando verso un cambiamento. A noi la scelta se seguire il flusso di energia che porterà l'unità a prevalere sulla divisione, la spiritualità sul materialismo, la cura sul dominio del creato, oppure resistere, rischiando alla fine di subire il cambiamento e non di viverlo da protagonisti.

Come cristiana spero per me e per i miei fratelli credenti che questo tempo di cambiamenti e di nuova coscienza ci faccia scoprire sempre più in profondità il messaggio evangelico, del Dio Padre di Gesù Cristo che ci ha indicato la strada della felicità nell'amore per gli altri ed in particolare per quelli in difficoltà ed esclusi.

L'incontro e la conoscenza sempre più autentica di Gesù Cristo ci aiuti a togliere tutte le incrostazioni dottrinali, dogmatiche, ideologiche, con cui nei secoli abbiamo imbrattato l'immagine di Dio, come Lui ce l'aveva rivelata, passando dalla “difesa” della fede a vivere l'amore autentico.

Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! (1Cor 13,13)

lunedì 7 maggio 2012

Amare con i fatti


18Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità. 19In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, 20qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
1Gv 3,18-20 

Queste parole di San Giovanni evangelista mi hanno colpito al cuore ieri mentre ascoltavo la Messa.

Hanno una forza tagliente, sono come una folata di vento che ti sveglia dal torpore e ti costringe ad affinare la mente e i sensi.

Quante volte mi sono trovata confusa davanti a certe situazioni e persone: a parole tutto bello ma sentivo dentro di me che qualcosa non andava, anche se non avrei saputo dire cosa.

Che potere di fascinazione hanno le parole: se usate con maestria sanno convincere gli altri e.. anche noi stessi!

Eppure la frase di San Giovanni ci sprona a passare ai fatti e alla verità, come se le sole parole e la lingua non fossero dalla parte della verità.

Quindi essenzialità e concretezza! Saper esserci quando gli altri hanno bisogno di noi!

Se sapremo amare veramente, non conteranno gli eventuali errori che potremo fare e i sensi di colpa che potremo provare perché l'Amore, che è Dio, è più grande del nostro cuore.
L'invito, quindi, è ad “osare” sulla via dell'amore, non facendoci mai frenare dalla paura di sbagliare.