Di ieri la notizia di 25 ragazzi sotto i trent'anni morti per asfissia dentro una stiva di due metri per tre dove erano stati stipati dai contrabbandieri di vite durante un ennesimo viaggio della speranza verso le coste dell'occidente.
Il Mediterraneo, ormai, come uno sterminato cimitero...
Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di leggere “Nel mare ci sono i coccodrilli” Storia vera di Enaiatollah Akbari, un ragazzo afgano di vent'anni che da quando ne aveva 10, come un novello Ulisse, ha viaggiato verso il sogno di una nuova casa, un luogo dove potersi fermare a vivere con dignità e serenità.
Grazie a questo libro, tutti i ragazzi e le ragazze che arrivano da noi hanno assunto un volto e una storia.
E' importante sapere le storie delle persone, perché se conosci le storie non puoi più rimanere indifferente.
Quanto valgono 25 vite? Nel flusso veloce degli eventi che ci investe tutti i giorni, rischiano di non valere nulla. Ed il pericolo più grave per noi è una stanchezza che genera inconsapevolezza.
Oggi Gesù ci avverte che non è ciò che entra nell'uomo a contaminarlo ma quello che esce da lui, e nella lunga lista di peccati che possono uscire dal cuore dell'uomo l'ultimo che cita Gesù è la stoltezza (Mc 7,22).
La stoltezza! Usando una parola più contemporanea potremmo tradurla come inconsapevolezza, non saper distinguere il bene dal male, vivere tutto come un sogno che ci scivola addosso senza toccarci.
La consapevolezza richiede delle energie che la maggioranza di noi non sa o non vuole trovare in sé.
La stoltezza, però ci ricorda Gesù, è un peccato, forse il più grande: quello di vivere una vita sempre un passo indietro per non soffrire, senza giocarla fino in fondo, senza lasciarci interpellare dalle storie di chi incontriamo, scivolando inevitabilmente ed inconsapevolmente verso l'indifferenza.
Peccato! Un vero peccato!
Nessun commento:
Posta un commento