mercoledì 20 giugno 2012

Estate

30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Mc 6,30-32
Il primo caldo “africano” di questo inizio estate, con tutta la spossatezza che porta con sé, mi ha fatto ricordare il brano che vi ho proposto alla lettura.

Abbiamo bisogno di una pausa dai ritmi frenetici della quotidianità, soprattutto se non possiamo permetterci una vacanza con tutti i crismi!

Allora cerchiamo di ritagliarci un momento per riposare il fisico e rigenerare mente e spirito accostando la Parola di Dio.

Prendiamoci cinque minuti, magari in mezzo alla natura -se possiamo- oppure in un angolo tranquillo della casa.

Basta meditare poche righe: un detto, una parabola, un episodio della vita di Gesù.

Assaporiamone tutta la ricchezza, ristorandoci come ad una sorgente di acqua zampillante.

E' un “lusso” che possiamo... dobbiamo concederci!

venerdì 8 giugno 2012

Intrighi



Le tristi notizie di questi giorni sugli intrighi di palazzo in Vaticano mi hanno confermato che in materia di fede, come in amore (se ci pensiamo la fede esprime, o dovrebbe esprimere, la nostra risposta d'amore alla proposta d'amore di Dio), non ci sono garanzie. Non basta aver fatto una scelta di adesione all'inizio, serve riconfermarla ogni giorno.

A dispetto di quanto credevo quando ero più giovane, ho compreso col tempo che la scelta della vita religiosa non è, di per sé sola, garanzia di maggior vicinanza a Dio, anzi, in un contesto come il nostro in cui sono “saltati” tutti i ruoli sociali tradizionali, sono maggiormente in crisi le categorie che rivestono i ruoli ritenuti in passato più significativi, tra tutti il pater familias ed il prete!!

Penso inoltre che non a caso spesse volte Gesù ha messo in guardia i suoi discepoli dai rischi nell'indulgere con la ricchezza o col potere. 
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». Lc 16,13

33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti». Lc 9, 33-35 
 Le attuali vicende non fanno altro che confermare le previsioni del Signore Gesù, che ha scelto il servizio ai fratelli come fine e anche come mezzo. Significativo è il brano delle tentazioni dove il diavolo cerca di convincere Gesù a fare il bene ma usando i suoi metodi, e riceve da Gesù un rifiuto categorico.
1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:
Il Signore, Dio tuo, adorerai:
a lui solo renderai culto».
11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. Mt 4, 1-11 

La lezione dell'amara cronaca di questi giorni è quindi quella di tornare sempre alla fonte, a Gesù Cristo Signore, e all'insegnamento che ci ha dato con la sua Parola e con la sua vita, ricordandoci che la sua ricetta d'amore, l'unica che sa renderci autenticamente felici, ci richiede sempre di invertire la scala dei valori rispetto alla ricetta di affermazione personale che ci propone la mentalità corrente, ne fosse portatore anche un cardinale!

sabato 2 giugno 2012

Sete



Questa mattina mi sono presa un momento per me.

Mi sono seduta all'aperto. 

L'aria frizzante della notte si mescolava al tepore del primo sole. Profumo intenso di gelsomini e di erba bagnata di rugiada.

Ieri è stata una giornata difficile, di tensioni sul lavoro. 

Ho respirato a pieni polmoni e ho sentito forte la sete. Di armonia, di pace, di Te.

Apro il Vangelo e leggo che cammini nel tempio, luogo che dovrebbe essere di preghiera e di meditazione, ed incontri contestazioni e discussioni (anche Tu ha vissuto tante tensioni!).

27Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani 28e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farle?». 29Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. 30Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: «Dal cielo», risponderà: «Perché allora non gli avete creduto?». 32Diciamo dunque: «Dagli uomini»?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. 33Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose». (Mc 11,27-33)

E mi torna forte la sete di autenticità, di essenzialità. Basta parole inutili, parole vuote!

Sento il canto degli uccellini. Oggi è festa, il rumore delle auto non riesce a soffocarlo... 

Avverto la vita che scorre nella natura, nel mio respiro calmo.

Anticipo di paradiso!



Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. (Sal 62)