Tanti sono rivolti alle mailing list degli amici e sono tratti da composizioni di autori famosi.
Che un amico si ricordi di te è sempre una gioia, però questa modalità -che pure è impagabile per semplicità di diffusione - mi ha suscitato alcune riflessioni sull’uso delle parole.
La diffusione tramite mailing list ti fa pensare che sei "uno dei tanti". Il testo è identico per me, per te e per l’altro, senza alcuna personalizzazione.
La fretta e lo stress dei nostri tempi non ci hanno ancora tolto il desiderio di un contatto con chi amiamo, ma forse ci hanno già tolto le parole, spingendoci a scegliere testi standard o già scritti da altri.
Sarà per il poco tempo o perché riteniamo di non saper dire cose significative, ma spesso usiamo parole estranee per esprimere i sentimenti che vogliamo trasmettere alle persone che teniamo nel cuore.
Eppure Natale è proprio la festa del Verbo incarnato! Noi siamo discepoli della Parola di Dio che si è fatta uomo!
Le parole che pensiamo vacue (non dicevano i latini verba volant scripta manent?) hanno in realtà una capacità performativa, cioè di trasformare in realtà ciò che affermano.
Come una parola cattiva, detta e ridetta, rende anche noi più cattivi oltre che inquinare l’ambiente in cui la diffondiamo, così una parola buona produce i suoi buoni frutti anche oltre la nostra vita: non ricordiamo, ad esempio, frasi di amici o parenti che sono state particolarmente significative, e così facendo esse beneficano il nostro presente?
Gesù Cristo, Verbo Incarnato, ha rivelato l’amore del Padre per ogni uomo con parole così dense di significato da diventare “evento”: a volte una guarigione, a volte il perdono, comunque sempre la valorizzazione della persona incontrata.
Così come, in principio, la Parola di Dio creò ogni cosa (Gen 1).
L’augurio, quindi, che sento di condividere con voi per questo Natale è quello, in quanto discepoli della Parola di Dio fatta carne, di riscoprire l’importanza e il significato profondo di tutte le parole… anche delle nostre.
Buon Natale a tutti, di cuore!
1 In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.Gv 1, 1-3.14
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